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Regno Unito, i dati sul lavoro spingono la Sterlina (ma le vendite al dettaglio la frenano)

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La sterlina si è issata oltre 1,37 (GbpUsd), non lontano da un massimo di 2 anni e mezzo di $ 1,3746 raggiunto la scorsa settimana

Il rapporto sull’occupazione nel Regno Unito dà una spinta alla sterlina. I dati resi noti oggi mostrano che il mercato del lavoro è rimasto robusto nonostante l’impatto violento della seconda ondata di casi di Covid-19 e le conseguenti misure di lockdown.
Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è salito al 5% nel trimestre fino a novembre, leggermente inferiore alle previsioni del 5,1%.

La sterlina britannica si è così issata oltre 1,37 (GbpUsd), non lontano da un massimo di 2 anni e mezzo di $ 1,3746 raggiunto la scorsa settimana.
Guadagni moderati anche contro l’euro (EURGBP a 0.88).

A frenare lo slancio del pound è il sondaggio della Confederation of British Industry ha mostrato però che le vendite al dettaglio hanno subito il più grande calo annuale da maggio, poiché tutti i negozi non essenziali hanno chiuso a causa dei blocchi anti-Covid.

Nel frattempo, i mercati digeriscono l’incertezza riguardo al nuovo piano di stimolo negli Stati Uniti, l’aumento dei contagi (e la diffusione di ceppi più virulenti) e i ritardi nelle consegne di AstraZeneca. L’Unione Europea ha minacciato di bloccare le esportazioni di AstraZeneca di vaccini, dopo che l’azienda ha annunciato che le consegne saranno ridotte per alcune settimane.

Sul fronte della politica monetaria, si riduce la possibilità di una diminuzione dei tassi BoE, dopo che il governatore Andrew Bailey ha affermato che ci sono ‘molti problemi‘ con il taglio dei tassi sotto lo zero.

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