Prima del weekend, la Banca nazionale della Romania ha ridotto il tasso di interesse all’1,25% nella prima riunione dell’anno. Anche i tassi sui depositi e sulle operazioni di prestito sono stati ridotti di 25 punti base, rispettivamente allo 0,75 per cento e all’1,75 per cento.
Si tratta del quarto taglio nel suo attuale ciclo di allentamento.
L’obiettivo della banca è sostenere l’economia durante la crisi da coronavirus, e combattere la frenata dell’inflazione. L’inflazione annuale è infatti scesa al 2,1% a dicembre, al di sotto dell’obiettivo medio della banca centrale del 2,5% e al minimo da settembre 2017.
Gli ultimi dati hanno inoltre evidenziato che il PIL rumeno è diminuito del 5,7% su base annua nel terzo trimestre del 2020, meglio della stima precedente di una contrazione del 6% e dopo un calo del 10,3% nel periodo precedente. Si tratta del secondo trimestre consecutivo di contrazione del PIL.
Secondo la Banca nazionale di Romania (NBR) gli effetti della pandemia rimarranno incerti finché non si saranno grandi passi avanti nella campagna di vaccinazione di massa.
Anche per questo motivo, la banca ha confermato quanto stabilito nel marzo dello scorso anno, ossia che il consiglio di amministrazione non si riunirà secondo un programma temporale preciso, ma terrà riunioni ‘ogni volta che sarà necessario‘.
Sotto il profilo valutario, il LEU romeno si sta deprezzando rispetto alle principali valute. In special modo, nei riguardi del dollaro si sta consolidando un forte rimbalzo (fonte grafica )
Il cambio USDRON qualche settimana fa ha toccato il minimo dall’estate 2018 a quota 3.944, ma da allora il biglietto verde ha recuperato terreno. Adesso la coppia sta testando un interessante livello di resistenza, reso ancora più solido dalla presenza della SMA50.
