L’ultima riunione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra si chiude secondo le previsioni. L’istituto centrale ha infatti tagliato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 3,75%, ossia il livello più basso dal 2022.
Si tratta del primo taglio dei tassi da agosto.
Ha prevalso la linea che intende fornire uno stimolo all’economia britannica, visto che l’inflazione ha comunque allentato la presa. A novembre infatti è scesa al 3,2%, il livello più basso degli ultimi 8 mesi e al di sotto della previsione della BoE del 3,4%. Allo stesso tempo, il PIL si è contratto per un secondo mese in ottobre, mentre la crescita dei salari del settore privato ha continuato a raffreddarsi.
La decisione della BoE è stata combattuta, visto che 5 membri del board hanno votato per il taglio mentre 4 hanno votato per lasciarle tutto invariato. Stavolta il governatore Andrew Bailey ha sostenuto il taglio. Proprio questa divisione interna ha spinto il mercato a ridimensionare le aspettative per ulteriori tagli dei tassi BOE. Ora stimano circa 62 punti di allentamento entro la fine del prossimo anno, rispetto a circa 66 punti prima della decisione della BoE.
Lo stesso MPC ha sottolineato che un eventuale allentamento in futuro sarà guidato dagli sviluppi delle prospettive di inflazione, aggiungendo che il grado di restrittività della politica è diminuito.
Per questo la sterlina britannica ha guadagnato leggermente terreno rispetto al dollaro. Il cambio si riaffaccia oltre 1,34, avvicinandosi di nuovo ai massimi di due mesi. Il cambio sembra aver trovato un solido supporto nella media mobile a 200 periodi, che è stata tagliata proprio all’inizio del mese.
Intanto il rendimento del gilt a 10 anni nel Regno Unito è sceso a poco meno del 4,49%, il livello più basso in circa due settimane.
