Le forti incertezze sul fronte politico stanno penalizzando la marcia del Real brasiliano, che scivola sui minimi di due mesi rispetto al dollaro, nonostante settimana scorsa il Banco central do Brasil abbia lasciato i tassi di interesse invariati.
Si avvicinano sempre di più anche le elezioni presidenziali in Brasile, e l’ultimo sondaggio mostra che il presidente Lula ha ampliato il suo vantaggio (46% contro il 36%) su Flavio Bolsonaro, mentre la coesione dell’opposizione scricchiola. Questo rilancia le preoccupazioni sulla disciplina fiscale e sulla spesa pubblica a medio termine.
Nel frattempo l’istituto centrale brasiliano ha mantenuto il tasso Selic al 15%. I verbali di Copom – il comitato di politica monetaria – hanno evidenziato un calo dell’inflazione che però resta oltre l’obiettivo. Le aspettative di inflazione si attestano al 4,4% per il 2025 e al 4,2% per il 2026, per scendere al 3,2% entro il secondo trimestre del 2027.
Per queste ragioni i policy maker brasiliani hanno riaffermato una posizione politica cauta, a causa dell’elevata incertezza esterna e interna. Insomma il ciclo di allentamento del tasso Selic potrebbe cominciare più tardi di quanto si pensasse in precedenza.
Sul fronte valutario però il real brasiliano si è indebolito. Il cambio è salito oltre 5,50, sui massimi di due mesi. A penalizzare la valuta sudamericana è anche il calo dei prezzi del petrolio e il fatto che i rendimenti statunitensi sono rimasti elevati, aumentando il costo opportunità di tenere Real.

















