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Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
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FED verso il taglio dei tassi, il Dollar Index resta su 99 (attenti al doppio massimo)

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Il target del pattern è su quota 98,1 ma intento sta per esserci anche l’incrocio delle medie mobili

Non sono giunte sorprese dall’ultimo dato importante prima della riunione della FED, che così si avvia a tagliare i tassi di interesse settimana prossima, ampliando così la divergenza rispetto alla BCE ed altre banche centrali.

L’indice dei prezzi PCE – ossia l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed – è aumentato dello 0,3% mese su mese, uguale ad agosto e in linea con le aspettative. Su base annua l’inflazione PCE sale al 2,8%, il valore più alto da aprile 2024, in linea con le aspettative.
Il PCE di base, che esclude alimenti ed energia, è aumentato dello 0,2% come da previsioni. Su base annua il PCE di base ha frenato al 2,8%.


Nel frattempo, il sentimento dei consumatori in Michigan è migliorato per la prima volta in cinque mesi a causa del rallentamento delle aspettative di inflazione.


La mancanza di sorprese al rialzo per l’indice PCE di settembre ha favorito l’animo ‘dovish‘ del FOMC (lo confermano anche i commenti del governatore del FOMC Waller e del presidente della Fed di New York Williams). Adesso i mercati stanno valutando una probabilità di circa l’87% di una riduzione di 25 punti base.


Il rimane così attorno quota 99, ma sui minimi di un mese.
La cosa importante è che si è appena completato il pattern “doppio massimo”, il cui target teorico è verso quota 98,2. Tuttavia, è in corso l’incrocio tra la media mobile a 50 periodi e quella a 200 periodi, che se si concretizzasse potrebbe invece innescare un movimento al rialzo.
Bisognerà attendere i prossimi giorni per vedere quelle delle due spinte “tecniche”sarà prevalente.

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