Il mondo della farmaceutica è sempre in movimento, e ciò che funziona oggi potrebbe diventare obsoleto domani, per via di qualcosa di nuovo che sarà scoperto o inventato (per fortuna). Il progresso scientifico è il driver più importante per le aziende sanitarie, e ne condiziona anche l’andamento in Borsa.
Si prenda il caso di Novo Nordisk (NVO), una delle aziende sanitarie più influenti. I suoi farmaci per l’obesità (Ozempic e Wegovy) hanno rivoluzionato il settore della perdita di peso, spingendo i ricavi dell’azienda, diventata la più preziosa in Europa.
Ma nel 2025 lo scenario è cambiato, con il titolo è in calo di circa il 50% e un cambiamento radicale nelle aspettative degli investitori.
A tracciare il punto è stata Neža Molk, Popular Investor di , che si chiede: “il calo del 2025 sia l’inizio di un lungo declino oppure il reset che crea opportunità per gli investitori a lungo termine?”
Per rispondere a questa domanda bisogna anzitutto fotografare bene lo stato delle cose. “La svolta è avvenuta negli Stati Uniti, che rappresentano il 58% del fatturato di Novo Nordisk – sottolinea il Popular Investor di – Le aspettative di crescita sono state più volte ridimensionate”. Inoltre la concorrenza di Eli Lilly (che ha ampliato l’offerta e si è assicurata una copertura assicurativa più ampia) ha creato ulteriori problemi a Novo Nordisk (NVO).
Altre brutte notizie sono arrivate dai risultati inferiori alle attese di CagriSema el fallimento di uno studio clinico sull’Alzheimer.
Ai problemi operativi si aggiungono le incetrezze strategiche legate al cambio di CEO (Mike Doustdar), che ha tentato senza successo un’acquisizione di Metsera da 10 miliardi di dollari.
La risposta di Novo Nordisk (NVO) a questi problemi è un ampio riassetto strategico, con revisione al ribasso dei prezzi per ampliare l’accesso dei clienti e rallentare così la migrazione verso alternative composte. Allo stesso tempo, Novo investirà oltre 9 miliardi di dollari nel 2025 per espandere la produzione negli Stati Uniti, in Europa (Danimarca, Francia) e altrove (Cina e Brasile).
“Nonostante le difficoltà – sottolinea il Popular Investor di – Novo Nordisk continua a registrare solide performance finanziarie. Nei primi nove mesi del 2025, il fatturato è in crescita del 12% su base annua, mentre l’utile operativo è cresciuto del 5%. Il settore dell’obesità si è confermato il motore trainante, con un fatturato in crescita del 41% a tassi di cambio costanti. L’EBITDA ha raggiunto i 112,3 miliardi di corone danesi, riflettendo uno dei livelli di redditività più elevati dell’industria farmaceutica globale.”
Ma allora, da Novo Nordisk possiamo aspettarci un ulteriore calo oppure una ripresa?
Neža Molk, Popular Investor di eToro, sottolinea un aspetto. L’attuale P/E di Novo Nordisk (NVO) è P/E intorno a 13, mentre storicamente è stata quotata a un rapporto P/E compreso tra 22 e 27. La valutazione attuale è quindi inferiore del 40-50% rispetto alla sua media di lungo termine.
Questa “valutazione più bassa offre anche a Novo la possibilità di sovraperformare se le condizioni dovessero iniziare a stabilizzarsi“.
Tutto dipenderà da alcuni elementi: la stabilizzazione della domanda di Wegovy, l’espansione in programmi ad alto volume come Medicare, TrumpRx e livelli di prezzo più bassi e una pipeline competitiva, in particolare il farmaco orale per l’obesità previsto nel 2026 e il futuro sviluppo di CagriSema.
“Se questi elementi dovessero rafforzarsi, la valutazione odierna potrebbe rivelarsi eccessivamente pessimistica“.

















