Nonostante il calo del prodotto interno lordo della Svizzera, il franco riesce a rosicchiare un po’ di terreno sul dollaro, perché il mercato resta convinto che la BNS lascerà i tassi al livello attuale senza tagliarli.
L’ultimo report statistico ha evidenziato che il PIL svizzero è diminuito dello 0,5% nel terzo trimestre, facendo una brusca inversione di rotta rispetto alla crescita dello 0,2% del trimestre precedente. Non c’era una contrazione dal primo trimestre del 2024, nonché il calo più marcato dai primi mesi della pandemia di COVID-19. Rispetto all’anno precedente, la crescita del PIL è scesa allo 0,8% nel terzo trimestre, dall’1,5% del secondo trimestre.
Malgrado questo segnale di debolezza da parte dell’economia, si prevede che la Banca Nazionale Svizzera (SNB) manterrà il tasso di interesse allo 00%, e sarà così potenzialmente fino al 2027.
Infatti i mercati ritengono che l’inflazione andrà in aumento e l’economia sarà favorita dal nuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti, che hanno ridotto i dazi dal 39% al 15%. L’accordo dovrebbe sostenere la ripresa economica (fortemente orientata all’export) dopo la contrazione indotta dalle tariffe di Trump nel terzo trimestre.
Le aspettative di nessun taglio imminente da parte della Banca Nazionale Svizzera (BNS) consentono al franco svizzero di scambiare intorno a 0.80 per dollaro (), rimanendo nel range nel quale viaggia dallo scorso luglio (compreso tra circa 0,79 e 0.82).
La nuova marcia indietro del rapporto di cambio sta riportando la coppia valutaria verso la media mobile a 50 periodi. Occhio alla possibile formazione di un “doppio massimo”in area 0,81; questo pattern (con valore ribassista) si completerebbe soltanto se il cambio USDCHF scendesse sotto 0,792.

















