Senza la bussola del mercato americano, che è chiuso per la festività del ‘Thanksgiving’, c’è poco movimento tra le valute. Spicca però il buon guadagno del won sudcoreano, dopo la riunione della banca centrale (BoK) che ha deciso di non toccare il tasso di interesse nell’ultima riunione di politica monetaria del 2025.
La scelta della Bank of Korea di mantenere il costo del denaro al 2,5% per la quarta riunione consecutiva era ampiamente attesa, e deriva da un contesto di preoccupazioni per le prospettive economiche sudcoreane, soprattutto per via di un mercato immobiliare surriscaldato e di un tasso di cambio volatile.
Da ottobre dello scorso anno, la BoK ha tagliato i tassi di 100 punti base cumulativi per sostenere la crescita economica. Ma queste misure hanno provocato una leggera accelerazione dell’inflazione complessiva, salita al 2,4% su base annua a ottobre, il livello più alto da luglio 2024 (e anche oltre l’obiettivo del 2% della banca centrale).
Per quanto riguarda le previsioni, la banca centrale ha rivisto al rialzo quelle sul PIL per il 2025 (1% contro il precedente 0,9%) e per il 2026 (1,8% contro il precedente 1,6%), riflettendo una ripresa dei consumi interni e delle esportazioni. Ha però anche aumentato le previsioni sull’inflazione complessiva per il 2025 e 2026.
Proprio le previsioni più ottimistiche riguardo all’economia hanno spinto il won sul mercato valutario. Il cambio è sceso circa 1.465 per dollaro, allontanandosi di nuovo dai massimi di 7 mesi toccati nei giorni scorsi. Il rapporto tra le due valute è in crescita dall’inizio di luglio, e il recente incrocio tra le due medie mobili principali (50 e 200) hanno inviato un altro messaggio rialzista al mercato.
A sostenere il won giunte anche le parole del Ministro delle Finanze Koo Yun-cheol, che ha sottolineato che le autorità sono pronte ad adottare delle misure per sostenere la valuta.
