Home
commodities

Commodities in volo su appetito al rischio e debolezza dollaro. RAME ai massimi dal 2013, il PETROLIO corre

Scritto da -

Anche il NICHEL beneficia di questo momento, e scambia a oltre $ 17000 per tonnellata, vicino al livello più alto dall'ottobre del 2019

Il declino del dollaro e il ritorno della propensione al rischio, fanno bene ai prezzi delle commodities. In alcuni casi schizzano infatti su livelli che non si vedevano da anni.

I futures sul RAME sono saliti a oltre $ 3,5 per libbra a dicembre, un livello non visto da febbraio 2013. Continua quindi il rally del 12,4% visto a novembre, spinto anche dalla forte domanda dai principali consumatori cinesi e dal calo della produzione in Cile. Il rame è considerato un barometro economico, ed ha registrato un massiccio rally dal minimo pluriennale di marzo.

Anche il NICHEL beneficia di questo momento, e scambia a oltre $ 17000 per tonnellata, vicino al livello più alto dall’ottobre del 2019, in mezzo alla crescente domanda delle acciaierie cinesi e alla domanda di nichel per batterie dai produttori in Germania e Indonesia.

L’ALLUMINIO rimane in orbita $ 2.000 per tonnellata, vicini a livelli non visti dall’ottobre 2018. Anche in questo caso si sente l’effetto della forte domanda dalla Cina.

Intanto marcia forte anche il petrolio. Il BRENT resta sopra i 51 dollari al barile, livello che non si vedeva dall’inizio di marzo.
Il WTI estende nel frattempo i suoi guadagni e scambia intorno a un massimo di nove mesi a $ 48 al barile, dopo che i dati EIA hanno mostrato un’estrazione maggiore del previsto nelle scorte di greggio degli Stati Uniti la scorsa settimana (sono diminuite di 3,1 milioni di barili nella settimana fino all’11 dicembre, al di sopra delle aspettative del mercato di un calo di 1,9 milioni di barili).

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA