Nessuna sorpresa dalla riunione dei paesi produttori di petrolio, che nel fine settimana hanno deciso di aumentare il livello di output del mese di dicembre per 137.000 barili al giorno. La vera notizia è forse la decisione di prendersi una “pausa stagionale” nei primi mesi del prossimo anno.
Da tempo l’OPEC+ sta gradualmente incrementando la produzione per riassorbire i grossi tagli varati negli anni precedenti (giunti fino a 2,2 milioni di barili a novembre 2023). La scelta adottata lo scorso weekend conferma una strategia di cautela (e flessibilità) da parte del cartello nell’aggiustare le quote produttive dei suoi membri.
La prossima riunione avverrà alla fine di questo mese, ma l’OPEC+ ha già fatto sapere che sospenderà gli incrementi produttivi nel primo trimestre del 2026, tenuto conto della stagionalità del mercato in quel periodo (l’inverno vede calare la domanda in alcuni settori).
Gli otto Paesi partecipanti ai tagli volontari hanno ribadito che potranno restituire al mercato 1,65 milioni di barili al giorno, in parte o per intero, in base all’evoluzione delle condizioni di mercato e in modo graduale. La prossima riunione è fissata per il 30 novembre.
Nel frattempo le quotazioni del petrolio sul mercato sono in lieve ripresa, con il Brent oltre i 64,5 dollari per barile e il WTI che si avvicina a 61.
Come vediamo nel grafico, il sta per disegnare un pattern “testa e spalle rovesciato”. Affinché si completi questo pattern occorre che venga violata la neckline (che peraltro quasi coincide con la media mobile a 50 periodi), ma se ciò dovesse accadere allora il prezzo potrebbe rapidamente schizzare verso l’alto.
Va detto però che il clima sul mercato resta però volatile, condizionato da diverse forze contrapposte: tensioni geopolitiche in Medio Oriente, dazi commerciali USA, sanzioni alla Russia, mosse delle banche centrali. Inoltre aleggia la preoccupazione per un eccesso di offerta. Di recente l’Agenzia internazionale per l’energia ha stimato che l’offerta mondiale potrebbe superare la domanda di oltre 3 milioni di barili al giorno nel quarto trimestre del 2025.

















