E’ un anno di grande fermento per quanto riguarda le operazioni di fusione e acquisizione (M&A). Finora sono state annunciati 49 megadeal (ossia operazioni superiori a 10 miliardi di dollari), per un valore di 986 miliardi. Se allarghiamo il panorama, complessivamente il valore delle fusioni e acquisizioni ha raggiunto i 3,39 trilioni di dollari quest’anno.
Sebbene il numero di operazioni sia diminuito rispetto allo scorso anno, il valore delle transazioni è aumentato del 28%. Volume in calo, ma valore in aumento.
Alcune delle transazioni di maggior risalto sono il leveraged buyout di Electronic Arts da 55 miliardi di dollari (il più grande di sempre). Tra i principali attori coinvolti in questa operazione vi sarebbero il fondo sovrano saudita Public Investment Fund e la società di private equity Silver Lake, già nota per investimenti su ampia scala.
Ma ci sono state anche la fusione da 85 miliardi di dollari di Union Pacific con la rivale Norfolk Southern (NSC) a luglio e l’acquisizione da parte di Google della società di sicurezza cloud Wiz a marzo per 32 miliardi di dollari.
Nel prossimo futuro, gli esperti ritengono che dovremmo aspettarci altre operazioni di M&A di grande valore, anche perché il ciclo di allentamento della Fed dovrebbe rendere il terreno ancora più fertile per le fusioni e acquisizioni. Infatti spingendo al ribasso i rendimenti obbligazionari a lungo termine, il finanziamento del debito per le attività di M&A sarà più conveniente.
Va sottolineato che questo tipo di operazioni sono sempre molto redditizie per le banche d’investimento, che fungono da advisor strategici e forniscono consulenza e assistenza in tutte le fasi del processo, dalla valutazione e strutturazione dell’operazione alla negoziazione e al closing. Per la loro attività di consulenza ricevono compensi molto generosi.
In tale ottica, un ETF come dovrebbe beneficiare dell’aumento delle operazioni di M&A.
L’ è un ETF a gestione passiva di BlackRock, che replica l’indice Dow Jones U.S. Select Investment Services. Il fondo offre un’esposizione mirata al settore dei servizi di investimento statunitensi, in particolare banche d’investimento e i broker-dealer (L’ETF paga dividendi trimestrali ai suoi azionisti).

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Lo scenario tecnico dell’ETF IAI offre degli spunti molto interessanti. Dopo il rally vissuto tra aprile e luglio (+30%), questo fondo è entrato in un canale laterale compreso tra 168 e 178, come possiamo vedere nell’immagine sulla piattaforma di investimento .
Ultimamente l’oscillazione dentro questa fase di consolidamento si è fatta sempre più stretta, perché dal basso sta arrivando la media mobile a 50 periodi che (agendo da supporto) “spinge” verso l’alto.
Se l’ dovesse fare breakout dal canale, l’impulso potrebbe essere molto robusto, tanto da spingere il valore verso quota 190. Peraltro l’indicatore RSI che si trova in equilibrio, eventualmente fornirebbe ampio spazio a questo impulso.
Disclaimer: Questo articolo ha scopo puramente informativo e non costituisce consulenza in materia di investimenti. Gli investimenti azionari sono soggetti a rischi, inclusa la potenziale perdita del capitale investito. La redazione non si assume alcuna responsabilità per eventuali decisioni basate sul presente articolo.

















