Tensioni politiche e le decisioni della Banca centrale appesantiscono ulteriormente la Lira turca, che aggiorna ancora una volta i suoi minimi storici rispetto al dollaro ().
Un tribunale di Istanbul ha stabilito che i pagamenti in contanti hanno influenzato il voto al congresso provinciale di Istanbul 2023 del Partito Popolare Repubblicano (CHP), e per questo il potere giudiziario ha ordinato la rimozione della leadership eletta in quell’evento.
In risposta, l’opposizione continua a mobilitarsi e a denunciare le derive autoritarie del governo, creando un clima di forte tensione interna che potrebbe peggiorare a breve, visto che ci sarà un altro caso contro il CHP, che verrà discusso il 15 settembre.
Nel frattempo, la Banca centrale della Turchia ha appena effettuato un taglio dei tassi di 250 punti base, abbassando così il costo del denaro al 40,5%. Il mercato si aspettava una sforbiciata più contenuta, al 41%.
Sul fronte economico, l’inflazione annua è scesa al 32,95% ad agosto, ma è rimasta al di sopra delle previsioni di mercato del 32,6%. Allo stesso tempo, il PIL è cresciuto del 4,8% su base annua nel 2° trimestre 2025, il ritmo più rapido dal 1° trimestre 2024.
Questo scenario così fragile sta spingendo sempre più in basso la lira turca, che ha esteso il suo calo a 41,2 (), toccando un nuovo minimo storico.
La banca centrale, agendo attraverso istituti di credito commerciali sostenuti dallo Stato, sta cercando di agire sul mercato dei cambi nel tentativo di evitare una svalutazione ancora più pesante della Lira.

















