Non sono giunte sorprese dalla riunione di politica monetaria della banca della Sud Corea (BoK). L’istituto centrale ha infatti deciso di lasciare invariati i tassi di interesse al 2,5%, mantenendo una posizione cauta dopo l’attuazione di un bilancio supplementare e visti i rischi derivanti dalla battaglia dei dazi innescata da Trump.
Si tratta della seconda riunione consecutiva che la Bank of Korea conclude con la scelta di lasciare invariato il tasso di base.
Mentre l’inflazione è rimasta stabile (a luglio quella complessiva è stata 2,1%, mentre l’inflazione di fondo si è mantenuta al 2,0%), la crescita economica ha mostrato un modesto miglioramento, trainato principalmente dalla domanda interna e da un aumento delle esportazioni superiore alle aspettative. La BoK ritiene però che le esportazioni dovrebbero rallentare gradualmente a causa dell’impatto dei dazi statunitensi. Sotto questo aspetto sono particolarmente importanti i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La Bank of Korea ha precisato che le prossime mosse sui tassi di interesse dipenderanno dai cambiamenti nelle condizioni di politica economica interna ed esterna e dal loro impatto sull’inflazione e sulla stabilità finanziaria.
La decisione della BoK non ha dato grande scossa al won sudcoreano, che guadagna qualcosa rispetto al dollaro grazie soprattutto alla debolezza del biglietto verde. Il cambio si muove verso 1.390, estendendo i guadagni della sessione precedente.
Pochi giorni fa il cambio tra le due valute era salito sui massimi di maggio, ma comunque si sta muovendo in un canale laterale da un paio di mesi. Il limite inferiore di questo range coincide con la media mobile a 50 periodi (Sma50), che sta agendo da supporto.

















