Dopo due giorni di discesa, il petrolio è rimbalzato alla vigilia dell’incontro Trump-Putin di venerdì, che potrebbe portare anche alla rimozione della minaccia di sanzioni contro Mosca, che stanno da giorni incombendo sul mercato.
Negli ultimi giorni e erano scivolati sui minimi di due mesi malgrado i dati sull’indice dei prezzi al consumo statunitense abbiano rafforzato l’opinione che la Federal Reserve probabilmente taglierà i tassi di interesse nella riunione di settembre, dando così slancio all’economia (e quindi alla richiesta di greggio).
Il mercato teme un eccesso di offerta, dopo che l’AIE ha emesso una previsione ribassista, prevedendo un surplus globale record di 2. 96 milioni di barili al giorno nel 2026 a causa dell’aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+ e dei suoi alleati.
Questo scenario è stato aggravato dall’aumento imprevisto delle scorte di greggio USA, che segnalano una domanda tiepida.
Nel frattempo, l’OPEC non ha apportato grandi modifiche alla domanda e all’offerta per il 2025, ma ha rivisto le previsioni previsioni di crescita della domanda per il 2026 (100.000 barili al giorno), mentre la crescita dell’offerta non-OPEC+ è stata ridotta di 100.000 barili al giorno. Questo lascia il mercato più teso rispetto alle previsioni precedenti.

















