L’euro ormai “annusa” la soglia psicologica contro il dollaro, a quota 1,20. La valuta unica ha fatto capolino per poco oltre tale livello, che non raggiungeva dal 1 settembre. Per la valuta unica si sta chiudendo un mese nel quale ha guadagnato circa il 2,9% rispetto al biglietto verde.
Si fanno sentire le novità riguardo al fronte dei vaccini contro il COVID-19, ma anche i primi allentamenti delle restrizioni varate dai diversi paesi europei per combattere la pandemia, nonché le speranze di un accordo commerciale post-Brexit.
L’ ha così cominciato il test del livello di 1,20, ostacolo importante che già in passato ha respinto ogni ulteriore velleità rialzista. Tuttavia, a differenza del recente passato, la debolezza profonda del dollaro sembra giocare a favore della valuta unica.
Lo dimostra il , che ha testato l’area 91,70, un livello che non si vedeva da oltre due anni.
Nel frattempo la numero uno della Bce Christine Lagarde, nella videoconferenza EPC Thought Leadership Forum, ha richiamato l’importanza della politica fiscale, “che ha una importanza cruciale“. Ha inoltre precisato che “la crisi del coronavirus ha spinto il livello del debito in tutti i paesi dell’area euro. Alcuni Paesi hanno notevoli margini di manovra fiscale, altri margini più ridotti“.
Di qui a giorni, la BCE annuncerà come intende ricalibrare la sua politica monetaria.
