L’ultima giornata di negoziazione di questa settimana indebolisce il dollaro, che cede gran parte del terreno che aveva guadagnato nei giorni precedenti. A indebolire il biglietto verde sono le divisioni interne alla FED riguardo il percorso di tagli ai tassi di interesse.
Il calo delle pressioni inflazionistiche e l’indebolimento del mercato del lavoro hanno spinto il membro del consiglio dei governatori della Fed, Christopher Waller, a ribadire il suo sostegno a un taglio dei tassi a luglio. Secondo lui qualsiasi impatto inflazionistico dei dazi sarebbe solo temporaneo, per cui non c’è ragione di aspettare oltre per tagliare i tassi di interesse e dare sostegno all’economia. Ricordiamo che anche il presidente Trump spinge, praticamente da sempre, per dei tagli immediati da parte della banca centrale Usa.
Tuttavia, l’indice preliminare della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito a 61,8 da 60,7 di giugno, battendo le aspettative. Ciò riflette un cauto ottimismo tra le famiglie statunitensi, e consolida l’idea della FED di non darsi fretta nell’abbassare i tassi di interesse.
Anche i mercati rimangono scettici riguardo alla possibilità che l’istituto di Washington taglierà i tassi a luglio, e stimano solo 45 punti base di allentamento entro la fine dell’anno, in calo rispetto agli oltre 65 punti base di inizio luglio.
Ma nonostante questo, il dollaro non è riuscito a conservare lo slancio settimanale, perché i trader continuano a digerire i rischi più ampi relativi a rendimenti, dazi e indipendenza della banca centrale.
Malgrado il calo di venerdì, il dollaro segna il suo secondo progresso settimanale consecutivo e la prima striscia di questo tipo da maggio. Il scivola di nuovo verso la soglia di 98 (mentre il cambio torna oltre quota 1,16). Il pullback arriva dopo che l’indice ha toccato un massimo di tre settimane giovedì, avvicinandosi brevemente alla soglia di 99,00.
I rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni sono scesi dai massimi recenti, amplificando la pressione sul biglietto verde.

















