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Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
FED Federal Reserve

FED, niente tagli malgrado il pressing di Trump. Dollar Index resta su 99

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L’istituto ha tagliato le previsioni sulla crescita e alzato quelle sull’inflazione, e continua a prevedere tagli per 50 pb quest’anno

Tutto come previsto. La Federal Reserve lascia invariati i tassi d’interesse nell’intervallo 4,25%-4,5%, scegliendo all’unanimità (in barba ai desideri di Trump di tagli immediati).
Si tratta della quarta volta consecutiva in cui la banca centrale USA conferma i tassi, dopo aver effettuato 3 sforbiciate nel 2024 (50 punti base a settembre, 25 punti base a novembre e dicembre).


Secondo i membri del Fomc, l’incertezza sulle prospettive economiche è diminuita, “ma rimane elevata“. Inoltre la banca centrale ha rivisto al ribasso le previsioni per l’economia statunitense. Secondo le nuove stime, il Pil crescerà dell’1,4% a fine anno rispetto all’1,7% previsto a marzo e al 2,1% a dicembre 2024.
Al contrario, l’inflazione dovrebbe essere più elevata di quanto atteso in precedenza. Si stima che arriverà al +3%, rispetto al 2,7% previsto a marzo. La FED ritiene che il tasso di disoccupazione salirà al 4,5% (rispetto al 4,4% di marzo).


Secondo la maggioranza dei componenti del Fomc, dovrebbero esserci tagli per complessivi 50 punti base nel 2025, presumibilmente in due tranche. Intanto continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro, debito pubblico e titoli garantiti da ipoteca di enti governativi. 

Dopo la riunione della FED, il dollaro non si è mosso granché. Il viaggia attorno quota 99 mentre il cambio si trova ancora poco al di sotto della soglia di 1,15 (pochi giorni fa ha toccato il massimo di oltre tre anni a 1,163).

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