I dati sul lavoro superiori alle attese fanno tirare un sospiro di sollievo sull’andamento dell’economia USA, e danno una spinta al dollaro dopo giorni di difficoltà.
I non-farm payrolls di maggio, indicatore importante per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense, evidenziano che sono stati aggiunti 139 mila posti di lavoro, più delle attese del mercato (126 mila). Tuttavia, una revisione al ribasso dei numeri di aprile ha mitigato parte di questo ottimismo.
Inoltre secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è al 4,2%, senza variazioni rispetto al mese precedente e in linea con le attese del consensus. La retribuzione oraria media è aumentata dello 0,4%, superando lo 0,3% previsto.
Questo report evidenzia che il mercato del lavoro è in raffreddamento, ma resiliente, e ciò attenua leggermente le aspettative di tagli dei tassi della Federal Reserve, rafforzando la posizione cauta della banca centrale, nonostante i recenti segnali di rallentamento dell’economia statunitense.
La probabilità di un taglio dei tassi a settembre è scesa a circa il 75%, in calo rispetto a inizio settimana.
Il dollaro ha così recuperato un po’ di terreno alla vigilia del weekend. Il risale oltre 99, mentre il cambio si riavvicina alla soglia di 1,14, dopo che giovedì aveva toccato il massimo di sei settimane a 1,149 dollari.
Il rendimento del Treasury statunitense a 10 anni intanto è salito di quasi 7 punti base al 4,45% venerdì,
Nel frattempo, i mercati sono rimasti attenti agli sviluppi della guerra commerciale, poiché una telefonata tra il presidente Trump e il presidente cinese Xi ha prodotto pochi dettagli concreti. Inoltre il mercato sta pesando anche le recenti tensioni tra il presidente Trump ed Elon Musk.