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Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
BCE banca centrale europea

BCE, altro taglio di 25pb (e inflazione rivista al ribasso). EURUSD oltre 1,14

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Come previsto arriva l’ottava sforbiciata consecutiva da parte della Eurotower

Tutto secondo previsioni. La Bce ha tagliato i tassi di interesse di riferimento dello 0,25%. Il tasso sui depositi scende così al 2%, livello più basso dal 2022, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,40%.
Si tratta dell’ottavo taglio dei tassi consecutivo.

A dare il via a questa ennesima manovra accomodante sono le previsioni sulla traiettoria dell’inflazione, che la BCE ha rivisto al ribasso per via di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro. Ora la banca centrale ritiene che l’inflazione dovrebbe essere al 2,0% nel 2025, all’1,6% nel 2026 per poi risalire al 2,0% nel 2027.


La Bce ha evidenziato però che l’attuale contesto è di “elevata incertezza”, con riferimento soprattutto alla politica commerciale USA. A seconda degli eventi, questa potrebbe influire sulle stime di crescita e inflazione. Per questo motivo il Consiglio direttivo della Bce conferma ancora una volta che l’orientamento di politica monetaria sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale “le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione“.


Sul mercato valutario, la mossa della BCE non ha avuto grande impatto, anche perché era largamente attesa. Il cambio resta oltre il livello 1,14, sostenuto dalla debolezza del dollaro (dopo alcuni dati macro deboli) e anche da un po’ di ottimismo generato dalla telefonata tra Trump e il presidente della Cina XI, cosa che suggerisce progressi nei colloqui commerciali.
Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione al rapporto Non Farm Payrolls in uscita domani.

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