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Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
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Dollaro al quinto mese di calo a causa di Trump. Index a 99,5

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Il presidente USA va in rotta di collisione con i giudici americani e con Pechino. Intanto l’indice PCE non riserva sorprese

Nonostante un lieve recupero nella giornata di venerdì, il dollaro statunitense chiude il quinto mese consecutivo di calo. Una cosa che non si vedeva dal 2020, in piena pandemia da Covid.
Ma stavolta non c’entra nessun virus, perché sono le politiche commerciali di Trump – e i suoi continui cambi di rotta – a rendere più debole il biglietto verde.


Negli ultimi due giorni il clima s’è fatto più incerto, dopo che la US Court of International Trade ha sollevato la questione di leggitimità alle tariffe imposte da Trump, stabilendo che siano sospese perché tali decisioni vanno prese dal Congresso. Trump ha reagito affermando “alcuni giudici hanno puro odio contro di me“, anche se subito dopo la Corte d’Appello ha deciso che comunque le tariffe restano in vigore.


La questione dazi però registra intanto nuove frizioni con la Cina, perché il presidente USA accusa Pechino di aver infranto il recente accordo commerciale, che aveva rappresentato il primo segnale concreto di de-escalation. Non aiutano il sentiment dei mercati neppure le parole del Segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, secondo cui i colloqui commerciali con la Cina sono “un po’ in stallo”.


In un contesto così ondivago e incerto, almeno non sono giunte brutte sorprese dall’indice PCE sulle spese per consumi personali, quello attentamento osservato dalla FED che lo ritiene un indicatore molto affidabile delle tendenze inflazionistiche. Ad aprile è aumentato dello 0,1%, come previsto dagli analisti. Su base annua si è attestato al 2,1%, leggermente meno delle attese (2,2%). Il dato core è aumentato dello 0,1% su base mensile e del 2,5% su base annua, come da previsioni.

L’incertezza mette in difficoltà i mercati, con gli investitori che fuggono dagli asset statunitensi alla ricerca di alternative. Il viaggia attorno 99,5, mentre il cambio resta oltre la soglia di 1,13. Il cambio con la sterlina britannica () resta vicino a 1,35, dopo aver toccato il massimo di tre anni il 26 maggio.

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