Al termine della riunione di politica monetaria di maggio, la Bank of Korea ha deciso di tagliare nuovamente il costo del denaro per 25 punti base, portandolo al 2,5%, livello più basso da settembre 2022. Si tratta del quarto taglio consecutivo dell’attuale ciclo di allentamento.
Nonostante persistano preoccupazioni circa la crescita del debito delle famiglie e l’aumento della volatilità dei mercati valutari, la banca centrale ha voluto privilegiare il sostegno all’economia, viste le crescenti preoccupazioni per la stagnazione. La BoK prevede infatti che il tasso di crescita economica diminuirà considerevolmente, mentre il tasso di inflazione rimarrà sostanzialmente stabile.
L’ultimo report ha evidenziato che l’inflazione è rimasta stabile (sia quella complessiva che quella di fondo sono al 2,1%) si prevede entrambe dovrebbero scendere all’1,9% per quest’anno.
Il Consiglio manterrà la sua posizione di taglio dei tassi per mitigare i rischi al ribasso per la crescita economica e adeguare tempi e ritmi di eventuali ulteriori tagli del tasso di base, monitorando attentamente i cambiamenti nel contesto politico interno ed esterno ed esaminandone l’impatto sull’inflazione e sulla stabilità finanziaria.
Sul mercato valutario la decisione della BoK non ha prodotto grandi effetti sul cambio USDKRW, che resta oltre quota 1375.
Va detto che il vero driver del giorno è la grande novità che giunge dagli USA, dove un tribunale federale ha stabilito che i dazi di Trump sono illegittimi, perché vanno oltre l’autorità del presidente. Se da un lato questa sentenza attenua le incertezze commerciali globali, dall’altro lato genera un caos riguardo alle intese già raggiunte con UK, Cina e sui negoziati in corso con altri Paesi.
Nell’ultimo periodo, il won ha subito un po’ di pressione per via delle aspettative che il surplus commerciale con gli Stati Uniti si ridurrà, dopo che Washington ha esortato Seoul ad affrontare lo squilibrio.

















