La riunione di politica monetaria di maggio ha visto la Banca Centrale del Messico ridurre per la settima volta consecutiva i tassi di interesse. L’istituto ha abbassato il livello del costo del denaro all’8,5%, tagliando 50 punti base.
Secondo la Banxico, nel prossimo futuro le condizioni potrebbero favorire un ulteriore allentamento monetario, visto che il processo di disinflazione dovrebbe continuare, tanto da portare il tasso annuo di inflazione verso l’obiettivo del 3% entro il terzo trimestre del 2026.
Tuttavia l’istituto sottolinea il clima di incertezza che avvolge l’economia globale e nazionale, soprattutto a causa delle politiche tariffarie americane, che potrebbero nuovamente innescare delle fiammate nei prezzi o penalizzare l’economia.
L’ultimo report sulle inflazione ha evidenziato una leggera risalita al 3,93% nel mese di aprile, rispetto al 3,80% del mese precedente. L’economia invece è cresciuta nello 0,2% nel primo trimestre dell’anno, oltre le aspettative degli analisti di una crescita piatta.
Dopo la riunione della banca centrale, il cambio tra il peso messicano e dollaro statunitense () è risalito verso 19.5, ma rimane su una traiettoria ribassista.
All’inizio del mese di maggio era stato raggiunto il minimo di 7 mesi a 19.38, ma appena un mese fa era schizzato oltre 20,8 dopo l’annuncio della battaglia dei dazi da parte di Trump. La questione commerciale resta un driver fondamentale per il peso messicano, viste le forti ripercussioni che le scelte dell’amministrazione USA potrebbero avere sull’economia nazionale. Per questo motivo, i primi segnali di de-escalation sono stati accolti positivamente dal mercato, favorendo la ripresa del peso.
