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RAME, ostacolo Ema50 lungo la risalita del prezzo

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La guerra commerciale ha provocato una brusca caduta tra fine marzo e inizio aprile (-20%)

Gli scarni segnali di una di de-escalation nella guerra commerciale tra USA e Cina stanno continuando ad appesantire la situazione del rame, che dopo la brusca caduta tra fine marzo e inizio aprile (-20%), sembra essersi stabilizzato attorno ai 4,6 dollari per libbra.
Ma la situazione continua ad essere notevolmente incerta.

Per gli investitori è complicato calcolare l’impatto della guerra commerciale sul mercato del rame, perché oltre a dover prezzare la minaccia specifica delle eventuali tariffe sulle importazioni di rame, il mercato deve anche considerare i danni derivanti dalla più ampia minaccia tariffaria sull’attività manifatturiera globale.


Ricordiamo infatti che il è il metallo più utilizzato in ambito industriale (la Cina è il principale utilizzatore) e per questo viene considerato un indicatore dello stato di salute dell’economia globale. E’ una materia prima assai sensibile ai timori di recessione economica, visto che la marcia indietro dell’economia comporterebbe un calo della domanda di tutti i metalli industriali.


La cruda verità è che nessuno sa da che parte girerà la ruota della roulette tariffaria di Trump, e questa incertezza è negativa per il prezzo del , che potrebbe improvvisamente scendere in picchiata o risalire rapidamente. Ad ogni modo, si può facilmente immaginare che ci sarà grande volatilità nel prossimo futuro.

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Dopo che gli USA hanno annunciato tariffe all’inizio di aprile, il prezzo del rame era sceso al di sotto delle principali medie mobili (Ema50 ed Ema200), come possiamo vedere nel grafico sulla piattaforma di investimento .
Il supporto psicologico a quota 4,00 dollari (e l’indicatore RSI in ipervenduto) ha consentito al prezzo di rimbalzare, tornando oltre la Ema200. Adesso per è la Ema50 a fungere da livello di resistenza, a quota 4,7.

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