Le tariffe annunciate da Trump nella serata di mercoledì stanno scuotendo il mercato, con le Borse di tutto il mondo e il dollaro che stanno pagando il conto più salato.
Il è crollato di circa il 2% a 101,6, segnando il peggior calo giornaliero in oltre due anni e toccando un minimo di sei mesi.
Il bilancio peggiore è contro l’euro () che si avvicina a 1,11, raggiungendo il suo livello più alto dall’inizio di ottobre 2024.
Gli USA applicheranno dazi di base del 10% su tutte le importazioni, con effetto dal 5 aprile. Ma circa 60 paesi subiranno una politica commerciale ancora più aggressiva. Tra questi Cina (34%) ed UE (20%), che promettono risposte altrettanto forti se Trump non dovesse recedere da questa battaglia commerciale.
Il rischio di escalation alimenta le preoccupazioni per una potenziale recessione degli Stati Uniti, oltre che un aumento delle pressioni inflazionistiche. di conseguenza, i mercati si aspettano che la Federal Reserve dovrà fornire maggiori stimoli all’economia, per cui si valutano ben 4 tagli da 25 bps quest’anno, con il primo taglio probabilmente a giugno.
_
Ma anche sul fronte europeo ci si attende uno scenario simile, perché oltre il 20% delle esportazioni si dirige verso gli Stati Uniti (la Germania sarà uno dei paesi più colpiti) e questo finirà per spingere l’economia del blocco verso la contrazione. I trader valutano per questo una probabilità di quasi il 90% di un taglio del tasso di 25 bps della BCE ad aprile, con le aspettative che il tasso scenda all’1,82% entro dicembre.
