Brutta sorpresa per il Regno Unito, che incassa una inaspettata contrazione del PIL a gennaio, mettendo sotto pressione la Bank of England che si riunirà in meeting settimana prossima.
Secondo l’Ufficio per le statistiche nazionali (ONS), a gennaio l’economia britannica si è contratta dello 0,1% su base mensile, dopo la crescita dello 0,4% che c’era stata a dicembre. Il mercato si aspettava una crescita più lenta, ma comunque una crescita e non dei passi indietro. Il declino è stato in gran parte guidato dalla debolezza nel settore della produzione. Considerando l’ultimo trimestre, il PIL nel Regno Unito è cresciuto dello 0,2%.
Secondo il cancelliere Reeves, questa debolezza economica è il risultato dell’incertezza globale e delle preoccupazioni tariffarie. Il mese scorso, la stessa Bank of England aveva ridotto le sue aspettative di crescita del primo trimestre allo 0,1% (allo 0,4% previsto a novembre).
Questo scenario ha provocato il calo della sterlina britannica. Il cambio è sceso vicino al supporto a breve termine di 1.291, perdendo contatto dai massimi di 4 mesi toccati a metà settimana oltre quota 1,30.
Solo la debolezza del dollaro – a causa dei timori per la guerra commerciale – ha impedito maggiori ribassi della valuta britannica rispetto al biglietto verde.
Intanto gli investitori guardano all’imminente meeting di politica monetaria della BOE, in calendario la prossima settimana. Si prevede che i tassi di interesse rimarranno stabili al 4,5%, perché l’inflazione dei servizi rimane alta al 5%. Nei prossimi 12 mesi, il mercato prevede invece tagli per 50 bps, con piccole possibilità che si arrivi anche a 75 bps.
Un altro appuntamento importante ci sarà il 26 marzo, quando il cancelliere Reeves definirà i piani per frenare la spesa pubblica nella sua dichiarazione di primavera, in coincidenza con l’Ufficio per il rilascio da parte di Budget Responsibility di previsioni economiche e di prestito aggiornate.

















