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CRIPTOVALUTE: delusione, volatilità e prudenza appesantiscono BITCOIN & co

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La riserva strategica Federale in Bitcoin promossa da Trump si rivela un flop

Anche il mese di marzo sembra portare con sé un’ondata di incertezza e volatilità sulle valute digitali. Il prezzo di Bitcoin era precipitato sui 76.000 dollari prima di rimbalzare, ma è evidente che il settore sta attraversando una fase estremamente delicata.
Il mercato non ha preso bene le ultime novità riguardo la tanto pubblicizzata creazione di una riserva federale in Bitcoin.


Dopo un Summit alla Casa Bianca con alcuni player del settore, Trump ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di una riserva in asset digitale alimentata però soltanto dalle cripto sequestrate dalle autorità. Nessun acquisto di da parte del governo, anche se l’ordine non li esclude in futuro.
Il mercato sperava ben altro ed è rimasto molto deluso da questo piano assai blando.


Il prezzo del , che ha chiuso il mese di febbraio con una perdita superiore al 17%, è tornato nuovamente sotto pressione assieme al resto del settore. Il calo l’aveva spinto fino a quota 76 mila dollari, prima di un leggero rimbalzo verso l’alto.
La debolezza (evidenziata anche dai deflussi netti sugli ETF quotati in Borsa) ha coinvolto anche le altre principali crypto: , , , ecc.


Sulle valute digitali si avverte anche il peso dell’incertezza che si respira sui mercati globali. La politica tariffaria e aggressiva condotta dal Presidente Trump rischia di innescare pesanti contraccolpi sull’economia globale, e questo spinge i mercati ad abbandonare le attività più rischiose per andare verso quelle più sicure.

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