Home
petrolio-brent-wti

PETROLIO, il lieve rimbalzo non basta: un’altra settimana si chiude in rosso

Scritto da -

Per la settima volta consecutiva Brent e WTI chiudono la settimana con un a perdita. E’la serie peggiore dalla fine del 2023

E’ stata una settimana ancora difficile e volatile per il petrolio, dopo i nuovi piani dell’OPEC+ sulla produzione e le minacce di Trump nei confronti della Russia, che hanno fatto viaggiare le quotazioni in altalena.
La settimana si chiude comunque in rosso per i due benchmark del mercato, per la settima volta consecutiva. E’ la più lunga serie di settimane negative dal dicembre 2023.


Con una mossa a sorpresa, il presidente degli Stati Uniti Trump ha intimato Mosca a lavorare su un piano di pace con l’Ucraina, minacciando sanzioni se non si riuscirà a raggiungere il cessate il fuoco. Trump ha detto di ‘considerare fortemente‘ sanzioni su banche russe e tariffe sui beni russi. Questo scenario ha fatto temere al mercato una possibile riduzione della fornitura globale, spingendo così i prezzi di Brent e WTI ad un timido rialzo, dopo il crollo dei giorni precedenti.
Il prezzo del è tornato così oltre i 70 dollari per barile, mentre il si posiziona a quota 67 dollari.


Questo timido rimbalzo non è però bastato a recuperare le pesanti perdite accusate durante il resto della settimana, provocate soprattutto dalla decisione dell’OPEC+ di procedere a un aumento della produzione a partire da aprile. Questa novità, insieme al potenziale riavvio della pipeline di Kirkuk-Ceyhan e all’aumento della produzione nel Tengiz Field del Kazakistan, ha sollevato preoccupazioni per un eccesso di offerta.
Inoltre, resta sullo sfondo la paura che la guerra tariffaria scatenata da Trump possa indebolire l’economia globale, spingendo così in calo la domanda di petrolio.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA