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Franco svizzero in altalena dopo l’inflazione. USDCHF torna a 0,89

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Il rapporto tra le due valute aveva raggiunto il punto minimo da inizio dicembre a circa 0,886, poi è rimbalzato

Ancora una giornata intensa sul mercato valutario, dove il dollaro perde quota a causa del nervosismo innescato dalla questione dazi. Uno dei pochi che non ne approfitta è il Franco Svizzero, che arriva sui massimi di dicembre ma poi fa marcia indietro, nel giorno in cui viene rilasciato il report sull’inflazione nazionale.

A febbraio il tasso di inflazione annuale in Svizzera è sceso allo 0,3% (rispetto allo 0,4% di febbraio) centrando il valore più basso dall’aprile 2021. Si tratta del sesto mese in cui l’inflazione è al di sotto dell’1%. Su base mensile, per la prima volta in 9 mesi il CPI è aumentato, giungendo allo 0,6%, superando le previsioni di mercato di un guadagno dello 0,5%. Il tasso annuale core, che esclude gli articoli volatili come alimenti e energia, è allo 0,9%, lo stesso ritmo di gennaio.


Nel frattempo, l’economia svizzera è cresciuta dello 0,2% nel trimestre 2024, in calo rispetto allo 0,4% nel terzo trimestre, segnando l’espansione più lenta dal terzo trimestre del 2023. La combinazione di questi dati macro sostiene l’ipotesi che la banca nazionale svizzera (BNS) possa ridurre ancora i tassi di interesse, a cominciare proprio dalla riunione di questo mese.

Dopo aver raggiunto il punto minimo da inizio dicembre a circa 0,886, il cambio è risalito oltre 0,89. Il quadro tecnico di questa coppia rimane comunque ribassista, specie dopo il taglio della Ema50 avvenuto pochi giorni fa. Dall’inizio dell’anno il franco svizzero è riuscito a guadagnare il 3% sulla valuta a stelle e strisce.

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