Dopo aver mantenuto i tassi di interesse immutati durante la riunione di gennaio, la Bank of Korea (BoK) ha ridotto il costo del denaro di 25 bps, portandolo al 2,75%, il livello più basso da settembre 2022. Si tratta della terza riduzione in quattro mesi, così come si aspettava il mercato.
La decisione della BoK è stata propiziata dalla continua stabilizzazione dell’inflazione (a gennaio ha accelerato al 2,2% ma è rimasta vicina all’obiettivo a medio termine del 2%) e dalla necessità di sostenere la economica.
Secondo le nuove previsioni, l’inflazione dovrebbe restare costante all’1,9% sia quest’anno che il prossimo, mentre il tasso di inflazione centrale dovrebbe essere dell’1,8%, leggermente al di sotto delle previsioni precedenti (1,9%).
La Banca centrale ha rivisto le sue previsioni di crescita per quest’anno all’1,5%, in calo rispetto all’1,9% nelle previsioni di novembre, a causa dell’impatto delle variazioni delle politiche tariffarie statunitensi, delle situazioni politiche interne e delle misure di stimolo economico del governo. Si tratta di una stima più debole di quella annunciata a gennaio del governatore delal BoK, che aveva suggerito una crescita dell’1,6% o dell’1,7%.
Sul fronte valutario intanto il won perde solo leggermente quota rispetto al dollaro. Il cambio USDKRW si era affacciato sotto 1.433, aggirandosi ancora attorno ai minimi da dicembre scorso.
Questo recupero recente della valuta coreana è propiziato soprattutto dalla debolezza che sta vivendo la valuta americana (il Dollar Index è sceso sotto 106,5).
Dopo il tentativo fallito di breakout al ribasso della Ema50 a metà gennaio, qualche giorno fa il secondo tentativo è riuscito, mandando così un messaggio ribassista al mercato.

















