Il mercato del lavoro USA mostra dati in chiaroscuro, ma resta resiliente e non sposta di molto le aspettative riguardo alle prossime mosse della Federal Reserve. Questo finisce per congelare la posizione del dollaro, che si avvia a chiudere questa settimana con un bilancio in leggero ribasso.
A gennaio l’economia statunitense ha creato 143 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), meno della metà di dicembre e meno delle aspettative che erano di 170 mila.
Il tasso di disoccupazione risulta però inferiore alle attese del mercato: 4,0% contro aspettative del 4,1%. Il numero di individui disoccupati è diminuito di 37.000 a 6,85 milioni, mentre l’occupazione è aumentata di 2.234 a 163,9 milioni.
Intine, la retribuzione media oraria – ritenute importanti dalla Federal Reserve perché indicano lo stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche – registra un aumento dello 0,5% su mese e del 4,1% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +3,8% a/a) dopo il +0,3% mensile e il +4,1% tendenziale registrato a dicembre.
Dopo il report sul lavoro, il è rimasto sotto la soglia di 108, perché si rafforzano le aspettative che la Federal Reserve manterrà fermi i tassi di interesse. I mercati stanno ora valutando meno di due tagli quest’anno. Il cambio rimane invece poco sotto la soglia di 1,045.
L’attenzione si sposterà adesso sui report relativi all’inflazione che verranno rilasciati settimana prossima.
