Come si aspettava il mercato, la Banca d’Inghilterra ha tagliato nuovamente i tassi di interesse di 25bps, portandoli al 4,5% nel meeting di febbraio. Si tratta del terzo taglio di questo ciclo di allentamento, cominciato nell’agosto dello scorso anno.
E’ interessante sottolineare che, rispetto alla precedente riunione, tutti i membri del Comitato per le politiche monetarie hanno votato per un taglio dei tassi, rispetto al di voto 8 a 1 precedente. Inoltre due membri auspicavano una sforbiciata più robusta, di 50 bps. E tra loro c’è Catherine Mann, membro notoriamente hawkish del consiglio.
La Bank of England ha spiegato che l’allentamento monetario procederà per gradi, perché i problemi di crescita economica non devono essere affrontati andando a capito di una inflazione che resta persistente, specie per i servizi.
La banca centrale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’anno in corso, anche se si aspetta un miglioramento da metà anno. Nel frattempo, si prevede che l’inflazione di CPI raggiungerà il 3,7% nel terzo trimestre del 2025, prima di tornare gradualmente all’obiettivo del 2%.
L’approccio moldo dovish della Bank of England spinge gli investitori a ritenere che ci saranno altre 3 riduzioni dei tassi per circa 94 punti base in media.
Questo ha pesato sulla sterlina britannica, che perde quota rispetto al dollaro. Il cambio , che stava testando la Ema50, è bruscamente scivolato anche sotto 1,24 prima di riprendersi oltre tale soglia.
Intanto il rendimento dei gilt a 10 anni è sceso al di sotto della soglia del 4,4%, raggiungendo il punto più basso dal 12 dicembre.

















