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La FED conferma i tassi e parla di inflazione “troppo elevata”. Dollar Index oltre 1,08

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L’istituto lascia il costo del denaro nell’intervallo 4.25%-4,50% con una decisione unanime

Non c’erano dubbi riguardo al fatto che la FED, con decisione unanime al termine della riunione di politica monetaria, avrebbe deciso di lasciare i tassi nell’intervallo 4,25%-4,5%, dopo tre tagli consecutivi effettuati a partire da settembre 2024, per un valore di un intero punto percentuale.
Non hanno avuto ascolto gli appelli del presidente Trump, affinché l’istituto tagliasse ancora il costo del denaro.

Nella successiva conferenza stampa, il presidente Powell ha affermato che la Fed non ha fretta di ridurre i tassi di interesse, visto che l’attività economica continua ad espandersi a un ritmo solido e il mercato del lavoro resta solido.


La vera novità riguarda l’inflazione. Se nell’ultimo meeting si parlava di “progressi verso” l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, oggi questo riferimento scompare, e si parla invece un’inflazione che “rimane piuttosto elevata.
La Fed ha anche affermato che le prospettive economiche sono “incerte” e il comitato è attento ai rischi per entrambe le parti del suo doppio mandato.

Riguardo all’entità e alla tempistica di ulteriori tagli al tasso di interesse, si seguirà un approccio graduale in base ai dati in arrivo, alle prospettive in evoluzione e all’equilibrio dei rischi. Tuttavia la FED precisa che è pronta ad adeguare la sua politica monetaria, qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi.


Dopo il meeting FED, il ha tenuto oltre quota 108, perché il mercato ha tagliato la prospettiva di due tagli per quest’anno, mentre aumentano le probabilità di un solo taglio.
Sull’andamento del biglietto verde pesa anche il fatto che i funzionari del governo degli Stati Uniti hanno inviato messaggi contrastanti sul fatto che l’amministrazione Trump procederà a imporre tariffe a Messico e Canada entro la fine della settimana, come precedentemente minacciato.

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