Gli ultimi giorni sono stati abbastanza fiacchi per molte delle principali criptovalute, con la preoccupazione cresciuta per via di una serie di notizie negative (come l’hack di KuCoin, le accuse di CFTC e DOJ contro BitMEX).
Bitcoin continua a consolidarsi
ormai da diverso tempo continua ad oscillare tra i 10mila e gli 11mila. Più spesso si colloca proprio a cavallo della zona tra 10.550 e 10.650 USD. L’attuale consolidamento dura da circa 30 giorni.
Finora il mercato ha scongiurato ribassi al di sotto della soglia psicologica, ma è anche vero che i rialzisti non riescono a rompere la zona cruciale sopra gli 11.000 USD (zona più psicologica che tecnica, che invece rimane a 11.200 dollari).
A questo apparente “ingabbiamento” del prezzo di , corrisponde anche un crollo della volatilità, che ha appena toccato i minimi storici assoluti.
Malgrado tutto il trend a lungo termine di Bitcoin rimane rialzista, come indicato dalla media mobile semplice a 200 giorni in salita.
Monero spinge forte
Chi negli ultimi giorni ha viaggiato spedito è (+14% nell’ultima settimana). La privacy coin, a differenza di molte altre criptovalute, dopo la caduta di inizio settembre (quando scese a $ 74,27) si è avviata con costanza dentro un canale ascendente, che l’ha portata al picco annuale di $ 115,08 il 5 ottobre.
Questa zona rappresenta una forte resistenza di lungo termine, capace di limitare il recupero dei prezzi dalla fine del 2018. Al ribasso, i livelli di supporto importanti coincidono con le soglie psicologiche a $110, 100 e 90.
E’ probabile che il recente impulso forte di sia correlato all’aumento dell’attività di sviluppo che ha recentemente raggiunto il massimo di due anni.
Si rivede XRP
Qualche timido segnale arriva anche da Ripple (XRP), che nell’ultima settimana è salito sui 26 centesimi di dollaro, al picco più alto dal 4 di settembre, prima di cedere una parte dei guadagni.
