Come era previsto dal mercato, la Banca Centrale della Turchia ha deciso di tagliare di nuovo il tasso di interesse (pronti contro termine a una settimana) di 250 punti base, portandolo così al 45%.
Si tratta di una mossa analoga a quella del mese scorso, quando ci fu la prima sforbiciata dopo un feroce ciclo di strette.
Secondo il Comitato di politica monetaria la tendenza principale dell’inflazione è in calo (anche se quella dei servizi dovrebbe aumentare nei prossimi mesi), e ciò giustifica la prosecuzione dei tagli al costo del denaro. Del resto malgrado questo taglio, il livello del tasso di interesse è ancora così alto da proseguire il processo di disinflazione.
L’ultimo report sul tasso di inflazione in Turchia ha evidenziato un calo per il settimo mese consecutivo al 44,38%, toccando il livello più basso da giugno 2023. Secondo la CBRT l’indice dei prezzi al consumo chiuderà l’anno al 21%, anche se i mercati sono molto scettici e prevedono un’inflazione per fine anno al 27%.
La decisione dell’istituto centrale non ha smosso granché la Lira, anche perché – come detto – era uan mossa ampiamente attesa. Il cambio USDTRY rimane così vicino ai massimi record di 35,7, a causa della forte pressione esercitata dalla recente corsa del dollaro.
La banca centrale turca ha dovuto intervenire di frequente sul mercato dei cambi, per evitare un ulteriore tracollo della lira (che peggiorerebbe le pressioni inflazionistiche).

















