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Ripresa robusta e stimolo PBoC spingono lo Yuan: USD-CNH sui minimi di 17 mesi

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I recenti dati macro confortanti confermano i segnali di ripresa da parte dell'economia cinese dopo lo shock Covid

Dopo la brusca pausa vissuta la settimana scorsa, lo Yuan cinese è tornato a spingere forte, raggiungendo il valore maggiore rispetto al dollaro da aprile 2019, sotto quota 6,73 ().

La spinta alla valuta di Pechino è arrivata da un duplice fattore. Anzitutto i recenti dati macro confortanti, che confermano i segnali di ripresa economica dopo lo shock Covid.
Se finora i miglioramenti si erano visti per lo più dal lato dell’offerta, adesso arrivano segnali anche dal lato della domanda, con le vendite al dettaglio che hanno iniziato a recuperare terreno.
Buone notizie arrivano anche dagli utili aziendali, in accelerazione, e dal PMI manifatturiero NBS che è salito per il settimo mese consecutivo. Il PMI non manifatturiero invece ha registrato la la crescita più rapida nel settore dei servizi dal novembre 2013. Bene pure il Caixin China General Manufacturing PMI (53,0 a settembre).

Un’altra spinta alla valuta cinese arriva dall’ulteriore liquidità immessa nel sistema bancario da parte della PBoC. La Banca popolare ha annunciato un ulteriore piano di stimolo da 5,86 miliardi di dollari, confermando inoltre l’impegno a favore del settore manifatturiero, soprattutto alle aziende medie e piccole.

Il cambio è sceso così sotto 6,730 sui minimi da aprile 2019 (fonte grafica ). Da inizio luglio lo yuan si è rafforzato di circa il 4% contro il dollaro, confezionando il maggiore guadagno trimestrale dall’inizio del 2008.

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Va aggiunto che a propiziare la nuova corsa dello Yuan, contribuisce in modo forte pure la “pausa” che si sta prendendo il dollaro, in discesa dopo una settimana vissuta al rialzo.

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