Il report sul mercato del lavoro (Non Farm Payrolls), che è stato migliore delle previsioni, continua a sostenere l’ipotesi che la FED rallenterà i tagli dei tassi di interesse, e questo rafforza il dollaro, che raggiunge il livello più forte dalla fine del 2022.
L’economia statunitense ha inaspettatamente creato 256.000 posti di lavoro a dicembre, il massimo in nove mesi e molto al di sopra delle previsioni di 160.000.
Intanto il tasso di disoccupazione è sorprendentemente sceso dal 4,2% al 4,1%, al di sotto delle aspettative del mercato del 4,2%. Il numero dei disoccupati è diminuito di 235.000 a 6.886 milioni, mentre il livello di occupazione è aumentato di 478.000 a 161.661 milioni. Nel frattempo, il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto invariato al 62,5%, e il rapporto occupazione-popolazione è salito dal 59,8% al 60%.
Infine, la crescita salariale è rallentata allo 0,3% come previsto. La retribuzione oraria media aveva segnato +0,4% a novembre. Negli ultimi 12 mesi è aumentata del 3,9%.
Questi dati continuano a segnalare un mercato del lavoro forte e stabile, e ciò fa pensare che la Fed lascerà il tasso dei fondi federali invariato fino alla seconda metà dell’anno. Il mercato adeso sconta un’altra riduzione solo a ottobre (rispetto alla precedente view che era per luglio).
Ciò ha fornito una spinta decisa al biglietto verde. Il , che misura l’andamento della valuta americana rispetto a un paniere di altre valute principali, si sta avvicinando alla soglia di 1,10.
I guadagni maggiori del dollaro sono stati osservati contro la sterlina britannica ( a 1,22), il franco svizzero ( a0,917) e l’euro ( a 1,023).
