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Euro, nessuna scossa dopo l’inflazione (in crescita come previsto)

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Il tasso annuo sale per il terzo mese consecutivo, così la BCE potrebbe andare cauta sui tagli al costo del denaro

Nessuna sorpresa positiva è giunta dal dato sull’inflazione della Eurozona, che per il terzo mese consecutivo ha accelerato ancora. Ma si tratta di una dinamica assolutamente previste.

Il tasso di inflazione annuale nell’Eurozona sale al 2,4% a dicembre 2024, il livello più alto da luglio, rispetto al 2,2% di novembre e in linea con le aspettative, secondo le stime preliminari. Questo aumento è per lo più tecnico, cioè deriva dal fatto che i forti cali dei prezzi energetici dello scorso anno non rientrano più nel conteggio.


Su mese, invece, i prezzi al consumo segnano un incremento dello 0,4%, in accelerazione rispetto al -0,3% del mese precedente.
Nel frattempo, l’inflazione core, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, si è stabilizzata al 2,7%. La BCE prevede che l’inflazione ritorni al target del 2% entro la fine dell’anno.


Sempre nella Eurozona è stato reso noto che il tasso di disoccupazione è rimasto al minimo storico del 6,3% a novembre 2024, in linea con le aspettative del mercato.

Il report sull’inflazione rafforza l’idea che la Banca Centrale Europea adotterà un approccio cauto nel tagliare i tassi di interesse, per evitare di alimentare a sua volta l’accelerazione dei prezzi (soprattutto per via del dato superiore alle attese in Germania e Spagna).


Così, sul mercato valutario, l’euro continua la timida risalita rispetto al dollaro. Il cambio cresce verso 1,04.
A propiziare il recupero sono anche i piani tariffari del presidente Trump, che potrebbero essere meno aggressivi e più concentrati su settori critici per la sicurezza nazionale o economica degli Stati Uniti (anche se Trump ha respinto queste indiscrezioni).

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