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Petrolio in ripresa, ma la doppia EMA frena lo slancio del WTI

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I dati cinesi e il calo del dollaro stimolano i prezzi. Il mercato digerisce anche alcune buone notizie rilasciate durante lo scorso fine settimana

Il prezzo del greggio è in leggero recupero, favorito da un dollaro debole che spinge la domanda estera di petrolio e dai dati macro positivi provenienti dalla Cina.
Negli ultimi giorni i prezzi di e Brent hanno patito notevolmente l’inasprirsi dei contagi da Covid, e la prospettiva di nuovi lockdown (quindi meno viaggi) e di una frenata nella ripresa economica (quindi meno domanda dalle industrie).

Il mercato oggi prezza anche alcune notizie rilasciate durante lo scorso fine settimana.
Mohammad Barkindo, segretario generale dell’OPEC, ha parlato di scorte soltanto poco oltre la media quinquennale nel primo trimestre del 2021, prima di scendere al di sotto di quel livello per il resto dell’anno.
Anche uno sciopero che coinvolge la Norvegia – uno dei maggiori produttori di petrolio al di fuori dell’OPEC – ha dato beneficio ai prezzi.

Una pressione al ribasso su Brent e l’ha data invece la notizia che i produttori di petrolio statunitensi siano pronti ad aumentare la loro produzione, secondo l’ultimo rapporto Baker Hughes Rig Count. stessa pressione ribassista la esercitano le maggiori esportazioni dai produttori OPEC Iran e Libia.

Il si aggira attorno a 40,5, ma si avvia comunque verso la sua prima perdita mensile da aprile.
Il prezzo continua a ballare attorno ai 40, senza trovare lo spunto per spingersi oltre. Dal punto di vista tecnico, su questo livello passano sia la EMA50 che la EMA200, che stanno fungendo da catalizzatori di tutti i movimenti e in futuro potranno essere solidi supporti o resistenze (fonte grafica etoro).

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Anche il Brent risale la china e si spinge oltre 42,5, ma si avvia verso la prima discesa dell’ultimo semestre.

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