L’accordo sul Recovery Fund ha spinto le Borse europee, che soprattutto nella prima parte di seduta hanno marciato a passo spedito. Nel pomeriggio la corsa ha un po’ frenato, senza pregiudicare l’esito rialzista della giornata.
Milano sprinta, poi ritraccia
Milano era arrivata a guadagnare oltre il 2%, col che aveva conquistato anche quota 21mila punti, ma poi nel pomeriggio si è dovuta accontentare di un più modesto 0,49%, archiviando la sessione a 20.723,42 punti. In ogni caso il listino milanese si attesta sui massimi da inizio marzo.
Piazza Affari è stata sostenuta soprattutto dalle banche, galvanizzate dalla prospettiva che l’accordo europeo favorisca un’ulteriore discesa del differenziale tra Bund e Btp a dieci anni.
Si sente anche l’effetto del risiko bancario, con l’aggregazione tra Intesa Sanpaolo (+1,6%) e Ubi (+0,19%) più vicina dopo il ritocco dell’offerta da parte dell’istituto guidato da Carlo Messina.
Banco Bpm è salita dello 0,44%, Unicredit dell’1,4%.
In luce sul listino milanese si sono messi anche i comparti vendite al dettaglio (+2,41%), materie prime (+2,39%) e viaggi e intrattenimento (+1,92%). Tra i peggiori della lista di Milano, in maggior calo i comparti telecomunicazioni (-1,77%), sanitario (-1,03%) e tecnologia (-0,88%).
Tra i best performers troviamo Pirelli (+3,74%), Moncler (+2,43%), Tenaris (+2,39%) e Saipem (+1,95%). Malissimo Telecom Italia, a -2,49%.
Le altre Borse
Riguardo agli altri listini europei, viaggia forte Francoforte (+0,96%) che ha provato ad azzerare le perdite del 2020. Più incerta Madrid (+0,15%). Parigi porta a casa un mediocre +0,22%, senza slancio Londra, che negozia con un +0,13%.
In serata Wall Street chiude con tenore misto. Lo avanza dello 0.17%, il si spinge a +0.60%. In controtendenza il , che segna -0.81%.
