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FED hawkish: non esclude altre strette e il Dollar Index torna sui 105

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Dai verbali dell’ultimo meeting risulta che vari componenti della Fed sono pronti ad alzare ulteriormente i tassi di interesse, se sarà necessario

I verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve – che sancì la conferma dei tassi tra 5,25% e 5,5% – continuano a raffreddare il mercato, perché ribadiscono che la banca centrale americana è preoccupata della persistenza dell’inflazione, e per questo è orientata a mantenere i tassi alti più a lungo del previsto.
Il che significa che non si può essere troppo sicuri che nel mese di settembre cominceranno i tagli al costo del denaro.


Come risulta dalle minute del Fomc pubblicate in serata, i funzionari della banca centrale continuano ad aspettarsi che l’inflazione ritorni al 2% nel medio termine, tuttavia riconoscono che sta scendendo più lentamente delle attese. Vari componenti della Fed sono addirittura pronti ad alzare ulteriormente i tassi di interesse, se sarà necessario, considerato che molti sono “incerti” su quanto la politica monetaria sia veramente restrittiva.

Il 61% del mercato adesso stima un taglio dei tassi nella riunione di settembre, e sono scese al 72% anche le probabilità di un taglio dei tassi a novembre. Gli investitori sono approssimativamente divisi tra uno o due tagli da 25 punti base per l’anno.

Questo scenario ha penalizzato Wall Street (che ha chiuso in rosso) e spinto al rialzo il dollaro. Il si è riportato in area 105, al livello più alto in una settimana.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni ha avuto un leggero aumento al 4,43%, saldamente al di sopra del minimo di un mese del 4,33% toccato il 15 maggio.

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