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CRIPTOVALUTE, settimana nera: BITCOIN ha fatto di nuovo marcia indietro sui 60mila

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Il principale fattore che ha provocato la discesa è stata la tensione tra Israele e Iran, che ha fatto temere il riaccendersi di una escalation in Medio Oriente

Le tensioni sul fronte geopolitico stanno impattando notevolmente sul settore delle valute digitali. Il clima di avversione a rischio che si è instaurato sul mercato ha penalizzato e compagnia, che nell’ultima settimana hanno registrato cali pesanti.

Se osserviamo la Top20 del settore vediamo un panorama di segni rossi intensi. Negli ultimi sette giorni quella che è andata meglio è stata TRON, che comunque ha accusato un calo del 6%.
I prodotti di investimento in asset digitali hanno registrato deflussi per 126 milioni di dollari nell’ultima settimana.

Il principale fattore che ha provocato la discesa è stata la tensione tra Israele e Iran, che ha fatto temere il riaccendersi di una escalation in Medio Oriente. La paura di un nuovo fronte bellico ha provocato un crollo di circa 10.000 dollari in sole due ore per Bitcoin, che dalla soglia dei 70.000 è scivolata su quella dei 60.000. Da allora il prezzo fa molta fatica a riprendersi, e neppure l’approvazione degli Etf spot a Hong Kong è riuscito a dare una spallata al prezzo.

Sul mercato delle criptovalute incide anche il nuovo scenario sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve. La banca centrale americana è sempre più indirizzata verso un taglio soltanto a settembre. Tassi di interesse più alti sono un danno per gli asset più rischiosi come le criptovalute.

Intanto si preannunciano giorni caldissimi per il , visto che il 20 aprile approssimativamente avverrà il quarto halving della sua storia. Finora la procedura di dimezzamento è stata sempre accompagnata da forti rialzi di prezzo, ma molti analisti ritengono che il mercato abbia già apprezzato l’halving nelle settimane scorse.

Allargando il panorama alle altre criptovalute, si può cogliere il momento di grande sofferenza per l’intero settore. ha perso il 12% nell’ultima settimana, ma peggio ancora ha fatto che sfiora un calo del 20%.

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