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FED, dalle minute emerge preoccupazione per la crisi. Tassi negativi? No, grazie

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La Fed infatti conta di mantenere il costo del denaro in un range dello 0-0,25% almeno sino al 2022

L’impatto economico della pandemia, continua a destare molte preoccupazioni nella Federal Reserve. E’ quanto emerge dai verbali del FOMC, il Comitato di politica monetaria, riguardo alla riunione del 9-10 giugno.

L’epidemia di coronavirus si fa sentire sulla crescita e sui posti di lavoro, visto che ha indotto un forte calo dell’attività e un’impennata dei licenziamenti. Per il 2020, si attende una pesante recessione ed una impennata della disoccupazione.
I banchieri centrali USA parlano del “più grande declino nell’attività economica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”.


Per questo motivo la banca centrale USA ha ribadito pieno sostegno alla ripresa economica, e continuerà ad adottare una politica monetaria accomodante con tassi di interesse attorno allo zero. E ciò accadrà ancora a lungo. La Fed infatti conta di mantenere il costo del denaro in un range dello 0-0,25% almeno sino al 2022, ma forse anche oltre.
La Fed però esclude l’applicazione di tassi d’interesse negativi, uno strumento che giudica “non efficace” per affrontare questa crisi.

Nel frattempo il dollaro USD marcia a passo di lumaca sui mercati valutari. Il è sceso sotto quota 97, dopo aver perso oltre 3 punti percentuale nell’ultimo trimestre.

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