Malgrado il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Banxico (25 punti base nella riunione di marzo, dopo sette pause consecutive), il peso messicano ha continuato a rafforzarsi rispetto al dollaro, tanto da aggiornare i massimi degli ultimi 8 anni.
Il cambio USDMXN è sceso infatti a 16,51, come non si vedeva dal 2016. Nell’ultimo mese la valuta centrocamiercana ha guadagnato oltre due punti percentuali rispetto al biglietto verde statunitense, e nell’ultimo anno siamo quasi al 10%.
La valuta messicana è spinta dai tassi di interesse record del Messico (11%), che favoriscono la strategia di carry trade.
Il Messico infatti mantiene i tassi di interesse reali più alti dell’America Latina, ed anche se la banca centrale gradualmente taglierà il costo del denaro, questa situazione continuerà a durare ancora.
Inoltre, le misure di austerità fiscale del presidente Manuel Lopez Obrador hanno contribuito alla stabilità del peso, in un contesto di tensioni con settori dell’élite imprenditoriale.
Inoltre, fattori come le rimesse record dagli Stati Uniti, la robusta crescita economica e l’aumento degli investimenti da parte delle fabbriche che puntano alla vicinanza agli Stati Uniti contribuiscono alla forza del peso MXN.
