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PETROLIO, settimana di calo. Brent e WTI hanno ceduto il 2%

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La prospettiva di tassi di interesse più alti a lungo potrebbe incidere sulla domanda di oro nero

E’ stata una settimana fiacca per il prezzo del petrolio, che è sceso di circa 2 punti percentuale anche se il si mantiene decisamente oltre gli 80 dollari al barile, mentre il rimane oltre i 75.

A penalizzare il prezzo del petrolio sono le preoccupazioni dal lato della domanda, dopo le recenti dichiarazioni delle banche centrali. La Fed (secondo quanto detto da Christopher Waller) potrebbe ritardare i tagli dei tassi di interesse di almeno altri due mesi. Questo significa che la crescita economica non riceverà impulsi dalla banca centrale, e di conseguenza neanche la domanda di petrolio.

Inoltre l’Agenzia internazionale per l’energia ha affermato nel suo rapporto mensile che la domanda globale di petrolio sta perdendo slancio a causa dello spostamento verso le energie rinnovabili.
Tuttavia, i dati dell’EIA hanno anche mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate meno del previsto la scorsa settimana.

A evitare scivolamenti più corposi di e sono state le preoccupazioni sull’offerta, riemerse al crescere delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, con raid israeliani a Gaza e nel sud del Libano e attacchi Houti nel Golfo di Aden a una nave britannica e un cacciatorpediniere Usa.

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