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Inflazione USA più alta del previsto, il Dollaro torna a correre

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I prezzi al consumo scendono troppo piano, i tagli dei tassi di interesse da parte della FED sono ancora lontani

Brutta sorpresa per i mercati finanziari, che si trovano di fronte a un dato sull’inflazione USA decisamente superiore alle attese. E’ l’innesco per una nuova fiammata del dollaro, che guadagna terreno rispetto alle altre valute.

A gennaio il tasso di inflazione annuale è sceso al 3,1%, dopo l’aumento al 3,4% a dicembre, ma è risultato superiore alle previsioni del 2,9%. Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, il massimo in quattro mesi e superiore alle previsioni dello 0,2%.

Inoltre, l’inflazione core annua – che esclude voci volatili come cibo ed energia – è rimasta stabile al 3,9%, rispetto alle aspettative che sarebbe rallentata al 3,7%. Il tasso mensile è salito allo 0,4%, l’aumento più marcato dall’aprile 2023.

Di fronte a tali numeri, le possibilità che la FED possa tagliare il costo del denaro ad aprile (quelle di marzo erano già sfumate) si riducono drasticamente, mentre la possibilità di un aumento a maggio scendono a circa un terzo (dal 50% di ieri), e impennano quelle per il mese di giugno. La lenta tendenza alla disinflazione rafforza infatti le ragioni dei falchi nel FOMC.

Il Dollar Index sale così oltre quota 104,7, segnando il massimo di tre mesi. Il rapporto EURUSD scende vicino alla soglia di 1,07, toccando il livello più basso da metà novembre.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito sopra il 4,25%, il livello più alto in oltre due mesi.

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