Giornata all’insegna del nervosismo per le Borse Europee, che restano in attesa di segnali dalla FED, che chiuderà la due giorni di meeting questa sera.
I listini del vecchio continente chiudono in calo, dopo una giornata di forti oscillazioni. Il dubbio è se la banca centrale americana continuerà nella sua azione di sostegno aggressivo all’economia, oppure allenterà la presa dopo gli ultimi dati macro incoraggianti.
Nel frattempo l’OCSE ha dipinto uno scenario economico più grave di quello ipotizzato da altri istituti, che potrebbe diventare drammatico se ci sarà una seconda ondata di contagi.
Milano debole
A Milano il ha finito in discesa dello 0,86% e chiude a 19.758,01 punti.
Giornata deludente per le banche, che già ieri erano state pesantemente colpite della raccomandazione del Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers) sullo stop alla distribuzione di dividendi fino alla fine di quest’anno. Maggiori ribassi per Bper (-5%), Unicredit (-3,3%), Mediobanca (-1,8%), Ubi Banca (-1,1%) e Intesa Sanpaolo (-1%).
Cambia rotta anche il risparmio gestito con Banca Mediolanum in crescita dello 0,5%, piatta Azimut. Il risparmio gestito è in evidenza con Finecobank +3,5%. Recuperano ancora Nexi +1,61% e Diasorin +1,55%. Progressi per Telecom, +0,81%. In coda Cnh Industrial (-5,27%), affondano anche i titoli petroliferi con Saipem -2,5%.
Le altre Borse Europee
In Europa chiudono in rosso Francoforte -0,65%; Parigi -0,82%; Madrid -1,15%. Meglio Londra -0,18% dopo il tonfo della vigilia.
In serata è giunta la decisione della FEd, che ha congelato i tassi fino al 2022.
La reazione a Wall Street è stata cedente. Il che ha perso al close l’1,04% a 26.989,99 punti, mentre lo ha lasciato sul parterre lo 0,53% a 3.190,14 punti. Bene invece il che ha stampato il nuovo record storico a 10.020,35 punti (+0,67%).
