L’euro continua ad essere fiacco, dopo le parole di Lagarde a Davos che hanno spento l’entusiasmo di chi riteneva probabile un taglio dei tassi di interesse ad aprile, se non addirittura a marzo.
La numero uno della BCE ieri ha affermato che le aspettative del mercato per un taglio dei tassi da parte della Bce questa primavera “non stanno aiutando” la lotta contro l’inflazione. Ha anche aggiunto di ritenere più probabile un taglio dei tassi questa estate.
Il motivo di questo timing così distante dalle aspettative di mercato, sta nel fatto che la BCE avrà le informazioni necessarie sulle pressioni salariali solo verso la tarda primavera. E quei dati saranno essenziali per prendere qualsiasi decisione sui tassi.
Nonostante tutto questo abbia raffreddato i mercati, gli operatori continuano a ritenere probabile (al 90%) che entro aprile ci sarà la prima mossa accomodante dopo il lungo ciclo di strette monetarie.
Sul mercato dei cambi, l’euro è rimasto in linea di galleggiamento rispetto al dollaro (l’ scambia a 1,086) sia pure sui minimi di un mese.
Intanto gli ultimi dati macro USA hanno intiepidito anche le possibilità che la Fed taglierà i tassi di interesse a marzo, come inizialmente previsto. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione infatti sono inaspettatamente scese a 187.000, il livello più basso da settembre dello scorso anno, sottolineando la forza del mercato del lavoro a stelle e strisce.
