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USA, l’inflazione PCE indebolisce ancora il dollaro

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L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) ha mostrato un calo dello 0,1% a novembre, contrariamente alle aspettative del mercato che non prevedevano alcun cambiamento

Il dollaro chiude la seconda settimana di fila di calo, sulla prospettiva sempre più concreta che la FED comincerà a tagliare i tassi la prossima primavera. Il Dollar Index è sceso al minimo di cinque mesi di 101,6, dopo il dato sull’inflazione PCE, parametro di inflazione preferito dalla banca centrale Usa.

L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) ha mostrato un calo dello 0,1% a novembre, contrariamente alle aspettative del mercato che non prevedevano alcun cambiamento. Il tasso annuo scende così al 2,6%, il più basso da febbraio 2021.
Inoltre secondo il sondaggio dell’Università del Michigan, le aspettative di inflazione sull’anno negli Stati Uniti sono scese al minimo di quasi tre anni del 3,1% nel dicembre 2023, in linea con la stima preliminare e inferiore al 4,5% nel mese precedente.

Con le pressioni inflazionistiche che continueranno a ritirarsi, aumenta la convinzione che la Federal Reserve inizierà a tagliare il costo del denaro di qui a breve.

Settimana scorsa i membri del FOMC hanno previsto tagli dei tassi di 75 punti base per il prossimo anno, innescando un’ondata aggressiva di acquisti di titoli del Tesoro su tutte le durate. Il rendimento dei Treasuries a 10 anni si è mantenuto al di sotto del 3,9%, attestandosi vicino al livello più basso da luglio.
 

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