Home
Petrolio

PETROLIO, alta volatilità (e piccoli guadagni) dopo il rinvio a sorpresa del meeting OPEC+

Scritto da -

Il prezzo del Brent viaggia sugli 81 dollari al barile, mentre il WTI resta sui 76

Da tempo non si viveva un clima di così forte incertezza sul mercato petrolifero. Il rinvio a sorpresa della riunione OPEC+, prevista inizialmente per domenica 26 novembre, ha scosso il mercato, che intanto continua a vivere alti (pochi) e bassi (molti).

In ogni caso questa elevata volatilità potrebbe comunque spingere e a chiudere la prima settimana positiva dopo quattro consecutive al ribasso.
Il prezzo del infatti viaggia sugli 81 dollari al barile, mentre il resta sui 76.

L’Opec+ ha rinviato a sorpresa la sua riunione al prossimo 30 novembre. Lo slittamento pare essere dovuto al malcontento dell’Arabia Saudita nei confronti dei membri africani, tra cui Angola e Nigeria, per quanto riguarda i loro livelli di produzione. In sostanza l’Arabia non è più disposta a tagliare sempre da sola la produzione per sostenere il mercato, e vuole un aiuto più concreto dagli altri.

I paesi produttori dovranno decidere se fare eventuali modifiche a quanto previsto per il 2024, con gli analisti che ritengono che i tagli potrebbero essere estesi se non addirittura ampliati ulteriormente per sostenere il mercato.

Anche i segnali da parte dei paesi non OPEC hanno pesato sui prezzi del greggio. Negli Stati Uniti, i dati del governo hanno mostrato che le scorte di greggio sono aumentate di circa 8,7 milioni di barili la scorsa settimana, molto al di sopra delle previsioni di un aumento di 1,16 milioni di barili.

Se dal lato dell’offerta il quadro è incerto, dal lato della domanda si assiste a un rallentamento che non gioca a favore del prezzo del barile. Per questo le preoccupazioni per il rallentamento globale superano le preoccupazioni per le restrizioni sull’offerta.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA