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Turchia, stretta CBRT maggiore del previsto (500 pb). USDTRY su 28,8

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L’istituto centrale ha deciso di essere ancora aggressivo sul fronte dei tassi, ma segnala che il ciclo di inasprimento volge ormai al termine

La banca centrale della Turchia ha nuovamente ritoccato il costo del denaro. Nella riunione di politica monetaria di fine novembre, la CBRT ha alzato i tassi di interesse di 500 punti base, portandoli così al 40%, un livello più elevato dal 2003.

La stretta di politica monetaria è stata molto più robusta di quanto si aspettavano i mercati (250 punti base) e rappresenta il sesto aumento consecutivo del costo del denaro, al fine di combattere l’inflazione.

Anche se negli ultimi tempi l’indice dei prezzi al consumo è sceso al 61%, la banca centrale ritiene che nei prossimi mesi ci sarà un nuovo aumento del’inflazione, fino a raggiungere il picco del 75% verso il mese di maggio prossimo.
Per questo motivo l’istituto centrale ha deciso di essere ancora aggressivo sul fronte dei tassi, anche se ha segnalato che il ciclo di inasprimento volge ormai al termine e ben presto finirà.

Sul fronte valutario, la linea turca è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al dollaro statunitense (USDTRY), dopo aver aggiornato i minimi storici più volte nel corso degli ultimi mesi (ed aver perso circa il 50% nel corso del 2023). Da tempo la Banca Centrale sta cercando di controllare la svalutazione della moneta nazionale attraverso numerosi interventi.

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